Passio secundum Joannem di Gaetano Veneziano: Cappella Neapolitana di Antonio Florio e Ghislieri Choir per la Scarlatti Oltrecultura: Recensioni Musica © - Cameristica ® Scritto da Katia Cherubini Venerdì 25 Marzo 2016 16:39 E’ stata affidata all’esecuzione di un' importante pagina sacra del Settecento napoletano la serata musicale proposta dall’Associazione Scarlatti giovedì 24 marzo 2016 nell’ Auditorium di Castel Sant’Elmo, dove il prestigioso gruppo, Cappella Neapolitana, diretto da Antonio Florio, musicista che ha scritto la storia interpretativa della musica antica napoletana e non solo, e il Ghislieri Choir hanno offerto al pubblico la possibilità di ascoltare un autentico capolavoro ritrovato, la Passio secundum Joannem di Gaetano Veneziano (Bisceglie 1656 - Napoli 1716), di cui proprio in quest'anno ricorrono i trecento anni dalla morte. La serata si è aperta con il riferimento ai gravissimi fatti di Bruxelles, che hanno rappresentato un'ulteriore e triste conferma della barbarie che sta affliggendo l'Europa, e un invito a non rimanere indifferenti ed esprimere la propria sentita partecipazione attraverso ciò che la musica rappresenta e dedicare un minuto di silenzio alle vittime della strage, un silenzio che ha assunto un significato pregnante, con il quale il pubblico di Castel Sant'Elmo ha voluto commemorare il tragico evento. Scritta intorno al 1685 e “il cui manoscritto sopravvive in copia unica nell'Archivio dell'Oratorio dei Gerolamini di Napoli», la Passione di Veneziano riveste particolare importanza in quanto risulta composta nello stesso ambiente e negli stessi anni della Passione di Alessandro Scarlatti, anch’essa tratta dal Vangelo di Giovanni e considerata un unicum, in quanto nella storia della Passione in musica, dominata dal mondo germanico e dai suoi grandi autori (Bach, Telemann, Haendel), sino a pochi anni fa, l’Italia non veniva assolutamente contemplata. E’ probabile che Veneziano, in qualità di collega del maestro palermitano presso la Real Cappella quando questi ne divenne maestro nel 1684, abbia studiato e forse collaborato ad una esecuzione della Passione di Scarlatti. La ricerca musicologica e, in particolare, l’attento lavoro di Antonio Florio, che da anni si occupa della ricerca e di un metodico studio del ricco patrimonio musicale napoletano di quell’epoca, sta rivelando, invece, come proprio nell'Italia meridionale di fine Seicento, la Passione in musica sia stato un genere che, sebbene limitato alle osservanze religiose della Settimana Santa, era comunque praticato e diffuso. Il musicologo Dinko Fabris, che ha analizzato con attenzione il lavoro di Veneziano e gli ha dedicato un interessante saggio, ha evidenziato, appunto, che la Passione di Veneziano è databile intorno al 1685 e ha adottato lo stesso testo e la stessa suddivisione di quella del palermitano, che ne fu chiaramente modello. La Passione di Veneziano si presenta, infatti, secondo uno schema suddiviso in 9 parti cantate da solisti e da un Coro a 9 voci che effettua 14 interventi, alternati ai soli.
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